E’ una bacca di colore arancio brillante curiosamente protetta da un involucro simile alla carta velina. Il frutto è dolce e leggermente acidulo. La specie botanica di questa erbacea di origine peruviana cresce spontenea in diverse parti del mondo. Attualmente viene coltivata in Europa, Asia e Americhe. I frutti liberati dall’involucro si consumano freschi. Possiedono notevoli proprietà farmacologiche, esercitano azione diuretica, lassativa, antiurica e antigottosa. Con le bacche secche si ottengono ottimi infusi. Le bacche possono essere mangiate al naturale, aggiunte a macedonie, per decorare dolci o tuffate nel cioccolato fondente come si usa fare in Lombardia. Gli alchechengi si conservano in luogo fresco per diverso tempo.