Le erbe aromatiche e le spezie sono sostanze di origine vegetale che possiedono aromi caratteristici e per questo vengono utilizzate nelle preparazioni culinarie per esaltare sapori e profumi dei cibi. Da un punto di vista botanico le erbe sono le foglie e i germogli di piante aromatiche mentre le spezie, dette anche droghe, sono i semi, i frutti, le radici o la corteccia essiccati.

Le caratteristiche di queste sostanze derivano dalla presenza di oli essenziali e principi attivi che hanno anche virtù terapeutiche. Le piante aromatiche sono dei conservanti naturali, svolgono un’azione antibiotica e antibatterica e hanno un’azione antiossidante che contrasta l’irrancidimento di molte pietanze, allungandone i tempi di conservazione.

L’uso di spezie ha origini molto antiche, un tempo avevano un elevato valore commerciale e rappresentavano una merce pregiata perché erano utilizzate non solo in campo alimentare ma anche e soprattutto in quello religioso, cosmetico e medico. Nel tempo questo tipo di utilizzo si è notevolmente affievolito e nell’ambito alimentare, con il progressivo aumento della disponibilità del sale, le spezie sono passati in secondo piano.

Le erbe aromatiche sono indigene dell’area mediterranea. Quando sono fresche  e non essiccate hanno maggiori capacità di liberare aromi ma hanno tempi di conservazione brevi che possono essere prolungati in alcuni casi grazie al surgelamento.

Le spezie provengono da zone tropicali. Si possono reperire intere, in polvere, in pasta e in estratti. L’aroma si preserva al meglio nelle forme intere e nelle forme in pasta che però sono facilmente deperibili. Le spezie in polvere e gli estratti sono molto comuni perché facili da usare e pratici, il loro limite è rappresentato dal fatto che perdono rapidamente l’aroma. Per esaltare le caratteristiche aromatiche delle spezie sarebbe opportuno acquistarle intere e macinarle all’occorrenza.

Dal punto di vista nutrizionale, erbe e spezie influiscono positivamente sui processi digestivi perché stimolano la produzione salivare e gastrica; nelle quantità con cui normalmente si utilizzano, non determinano un apporto energetico e di nutrienti significativo.

La loro importanza è legata alla capacità di liberare aromi anche molto intensi. La conservazione è fondamentale per preservare nel tempo gli aromi intatti. Una delle norme da seguire è tenere le spezie lontano da ambienti caldi e umidi, evitare contenitori aperti o sacchetti di plastica. Contenitori in vetro, in legno o in ceramica dotati di chiusure ermetiche sono sicuramente preferibili.

Alcune erbe: alloro, basilico, cerfoglio, erba cipollina, maggiorana, origano, prezzemolo, rosmarino, salvia, timo.

Alcune spezie: anice, cardamomo, cannella, carvi, chiodi di garofano, coriandolo, cumino, curcuma, ginepro, macis, noce moscata, papavero, paprica, pimento, pepe, rafano, senape, sesamo, tamarindo, vaniglia, zafferano, zenzero.

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Mangiare è uno dei quattro scopi della vita… quali siano gli altri tre, nessuno lo ha mai saputo.

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Il fungo di Borgotaro appartiene alla specie Boletus e si incontra nei boschi intorno al comune  di Borgotaro, sugli Appennini in provincia di Parma.

Nasce nei boschi dalla vegetazione molto rigogliosa, ricchi di faggi, castani, pioppi e conifere.

Si distingue dagli altri porcini per l’eccezionale morbidezza e il sapore delicato e dolce che ricorda l’humus e il sottobosco. Ha colore che va dal nocciola chiaro al marrone.

I funghi di Borgotaro vanno preferibilmente consumati poco dopo la raccolta, anche se possono essere conservati per qualche giorno in luogo fresco. Per prolungarne la conservazione vengono affettati ed essiccati al sole oppure surgelati crudi.

In cucina i funghi novelli quando ancora di piccole dimensioni possono essere consumati crudi, affettati sottilmente e conditi con olio e sale. Quelli più grossi si cucinano trifolati.

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L’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena, così come quello di Reggio Emilia, è il risultato della fermentazione acetica di mosto cotto che subisce poi un lungo invecchiamento di almeno 12 anni in botti di dimensioni differenti e legni diversi.

Le botti di affinamento si riducono ad ogni passaggio man mano che si procede nella maturazione. Le tipologie di legno utilizzate sono rovere, castagno, gelso, ciliegio, frassino e ginepro, ognuno dei quali trasferisce particolari aromi al  prodotto.

Il profumo e il sapore dell’aceto si intensificano con il passare del tempo: delicati in gioventù, diventano complessi e persistenti dopo una lunga maturazione.

L’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena se invecchiato per più di 25 anni si definisce “Extra Vecchio” .

Il Tradizionale di Reggio Emilia si riconosce per il marchio di identificazione che classifica il prodotto: il bollino Aragosta denota quello di buona qualità, l’Argento quello di ottima qualità e l’Oro quello di qualità eccelsa.

L’attribuzione del colore del bollino spetta a una commissione composta da assaggiatori iscritti a un albo presso la Camera di Commercio.

L’Aceto Balsamico Tradizionale presenta colore scuro e consistenza densa, al naso è penetrante e persistente, in bocca è intenso, dolce e acidulo al tempo stesso.

Si confeziona in bottigliette di vetro dalla tipica forma a tulipano rovesciato.

In cucina si unisce sempre a crudo o a conclusione di cottura. Fornisce una nota particolare alle preparazioni salate come le scaloppine e le zuppe di porri o di cipolle ma anche ai cibi dolci come le fragole.

http://www.balsamico.it/
http://www.acetobalsamicotradizionale.it/

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Prodotto tipico. Si intende un alimento, di origine animale o vegetale, di una determinata zona che per le sue caratteristiche qualitative e produttive si distingue da altri simili.

Specialità. Si intende un alimento ottenuto dalla trasformazione di materie prime animali o vegetali (oli, salumi, formaggi).

DOP. La sigla Denominazione di Origine Protetta identifica un prodotto alimentare la cui produzione, trasformazone ed elaborazione devono avvenire in un area geografica determinata e attenendosi a un disciplinare.

IGP. La sigla Indicazione Geografica Protetta è attribuita quando il legame con il territorio è presente in almeno uno degli stadi della produzone, della trasformazione o dell’elaborazione del prodotto.

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“Solo gli imbecilli non sono ghiotti… si e’ ghiotti come poeti, si e’ ghiotti come artisti.”

Henry-René-Albert-Guy de Maupassant

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