A cena con Annie in un diner di Manhattan oppure a pranzo da Hannah e le sue sorelle il Giorno del Ringraziamento e ancora in un bistrot di Parigi, al Gritti di Venezia o in un pub londinese. Woody Allen sorprende anche per come utilizza nei suoi film il cibo e le bevande. Che sia per far pensare e sentirsi più intelligenti, per sognare gli amori più dolci e frustranti, per parlare e parlare con gli amici, per descrivere nevrosi da raccontare sul lettino dello psicanalista, in ogni caso il cibo è spesso il contorno giusto della narrazione del grande regista americano. Da “Ciao Pussycat” a “Vicky Cristina Barcelona” il percorso è lungo, ricco di sorprese e di riferimenti culinari inaspettati.
Luca Glebb Miroglio ha scritto anche “Alla ricerca della madeleine. A tavola con Marcel Proust” e “Cuoche sull’orlo di una crisi di nervi. A tavola con Pedro Almodovar”. Vive a Torino, si occupa di comunicazione aziendale, si interessa di psicanalisi e delle numerose implicazioni che il cibo ha con l’arte, la letteratura e il cinema.